L’evoluzione in area polare è molto dinamica. Una prima intrusione in sede polare sul lato del nord-ovest America (Alaska/ovest Canada) ha fatto scivolare il lobo principale del vortice polare fino a sud della Groenlandia abbassando il fronte polare e rafforzando il getto, causa l’opposizione dell’alta oceanica. L’indice AO (oscillazione artica) è ritornato in campo negativo dal 10 agosto
Il jet-stream nordatlantico ha scavato una profonda ansa ad est della penisola (EA/WR+) mantenendosi sulla via preferenziale verso le gocce pregresse delle due ondulazioni nordatlantiche, che hanno stazionato in settembre tra i Balcani ed il sud della Russia.
Molto probabilmente è stata la delocalizzazione del core del vortice polare che ha permesso una seconda e più invadente intrusione in area polare, stavolta sul settore eurasiatico, sul cui lato discendente sta entrando in questi giorni, dal nord-ovest Siberia verso la Russia, una massa d’aria aria artico-continentale.
L’attività convettiva intertropicale (MJO) in fase 5 ha superato la magnitudine di 1.5 che la fa iniziare a forzare i getti delle medie latitudini tra Asia e Pacifico. In particolare, il flusso zonale sparato sul nord Pacifico ha iniziato ad ondularsi e suggerisce una situazione con NAO (oscillazione nordatlantica) negativa associata ad una depressione semipermanente islandese debole e un’alta oceanica in posizione defilata a sud-ovest delle Azzorre.
Figura 1. Emisfero nord: assonanze tra la proiezione statistica della MJO in fase 5 in settembre sotto un regime di ENSO neutrale e la situazione in itinere.
La proiezione statistica per la fase MJO5 in settembre in regime di Nada evidenzia un ramo secondario del getto atlantico e transito di onde depressionarie tra Terranova e Azzorre; un alta pressione su Groenlandia e nord Atlantico; semipermanente spostata su Scandinavia. La differenza con lo schema statistico è che l’HP su ovest Europa risulta – come nelle attese riposte nel precedente articolo – molto forte ed in particolare più intenso di quello forzato dalla MJO stessa.Figura 1. Emisfero nord: assonanze tra la proiezione statistica della MJO in fase 5 in settembre sotto un regime di ENSO neutrale e la situazione in itinere.
L’attività convettiva intertropicale andrà a sgonfiarsi non appena entrerà in fase 6, ma rimarrà comunque una forzante pregressa. Vale la pena far notare che la fase 6 tra settembre e ottobre statisticamente fa da apripista al flusso atlantico. Il colore verde della statistica MJO sviluppata da MeteoNetwork nei vari regimi ENSO, solitamente garantisce una buona affidabilità della stessa proiezione.
Figura 2. Proiezione statistica della MJO in fase 6 in ottobre sotto un regime di ENSO neutrale. La cornice verde indica un affidabilità “medio-alta”. Fonte Meteo Network. (http://www.meteonetwork.it/models/mjo/).
D'altronde le SSTA atlantiche sono molto positive sulla fascia centrale suggerendo maggiore “attrito” col ramo secondario del getto, mentre sono praticamente in media più a sud. Tuttavia questa seconda fascia di SSTA neutrali è poco estesa perché è presente un’altra fascia positiva ancora più a sud, in Atlantico tropicale. Questo dipolo positivo spinto a sud rende improbabile uno stazionamento troppo prolungato dei cut-off in Atlantico portoghese.
Figura 3. Anomalia di temperatura delle acque superficiali. Dipolo positivo tra latitudini temperate e regione tropicale atlantica. Grafica su fonte NOAA.
Il combinato disposto di tutti questi eventi concatenati tra loro suggerisce un getto atlantico che si smorza entrando in Europa cioè è poco propenso ad entrarvi in modo franco ma lo farà timidamente, e a fasi alterne, a partire dal prossimo fine settimana e, successivamente, nella prima metà di ottobre interessando alcune regioni fortemente penalizzate durante l’estate.